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Fondazione Bullone


al servizio delle persone, delle aziende e del territorio

La storia del Bullone

Nell’anno 2010, un gruppo visionario guidato dal sottoscritto e Giuseppe de Lassotovitch decise di plasmare il futuro attraverso l’azione concreta: con una ventata di passione imprenditoriale, nacque Near, un’azienda destinata a generare risorse monetarie per sostenere con forza ed empatia organizzazioni senza fini di lucro.

Una menzione speciale va agli amici imprenditori che hanno contribuito e partecipato alla nascita di questo viaggio:

Gherardo Barbini, Guido, Luca e Paolo Barilla, Antonio Belloni, Fabrizio Bernasconi, Enrico Bonatti, Giovanni Bovio, Gabriele Buora, Giuseppe Caprotti, Flavia Cimbali, Paolo Colonna, Luigi Ghisleri, Edoardo Grandi, Francesco Loredan, Massimo Losio, Michele Marini, Lorenzo Mauri, Alessandro Moro, Massimiliano Perletti, Domenico Piovesana, Marco Pittini, Giancarlo Salvaterra, Giancarlo Scotti, Antonio Tazartes, Marco Vittorelli.

Nel 2012, il sogno si amplificò con la creazione della Fondazione Near Onlus, una forza destinata a distribuire aiuti là dove il bisogno è più urgente e con un focus su giovani, salute, lavoro e inclusione.

Da quel momento decisi di legare indissolubilmente il mio destino al mondo del no-profit, e presi in mano le redini della Fondazione seguendo le orme tracciate dall’esperienza di “Magica Cleme”, altra fondazione creata tempo addietro in ricordo di mia figlia Clementina.

Fu così che mi ritrovai a seguire lo sviluppo di un progetto tanto bello quanto importante, nato dalla collaborazione tra “Magica Cleme” e l’Istituto dei Tumori di Milano.

Il progetto si chiamava “B.LIVE”, e aveva lo scopo di guidare giovani ragazzi e ragazze nel percorso della malattia, aiutandoli a scoprire la propria forza interiore e ad incanalarla in qualcosa di potente e creativo come una collezione di moda, realizzata insieme alla stilista milanese Gentucca.

“B.LIVE” divenne così un brand il cui nome, scelto da quegli stessi ragazzi, racchiudeva in sé i 3 significati di “BE” (Essere), “BELIEVE” (Credere) e “LIVE” (Vivere). Tra B e LIVE i ragazzi scelsero di mettere un bullone, simbolo di forza e unione e che è diventato prima il nostro simbolo, poi un giornale e infine il nome del nuovo progetto della fondazione.

Al Bullone partecipano oggi molti individui accomunati da forza, coraggio e speranza in futuro migliore, una comunità di “B.Liver” che va oltre le proprie difficoltà, guardando avanti e camminando (non correndo) col sole in faccia, al grido di “Pensare, Fare, Far Pensare”.

Questa fondazione è la forza che trasforma pensieri e azioni in energia, lasciando un segno profondo sulla Terra. Attraverso sfide e opportunità, Bullone cerca di abbattere le mura ospedaliere, offrendo speranza e dando valore al tempo sospeso della malattia.

Il Bullone è un rifugio dove l’essere umano è al centro, dove i giovani sono i motori di pensieri che sollevano l’anima. La comunità dei B.Liver è un’espressione potente di coloro che credono in un mondo migliore e che sfidano le convenzioni per plasmare un bene comune.

A tutti i fondatori e coloro che contribuiscono con cuore e competenza, la Fondazione esprime un grazie sincero. Solo insieme, giorno dopo giorno, possiamo costruire un mondo migliore. Questa non è solo una storia, è una chiamata all’azione, un invito a essere parte di qualcosa di più grande: un mondo dove ogni individuo è una forza di rinascita e ri-creazione.

Bill Niada